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L’infinita varietà dei semi

    I semi sono ovunque. Evoluti naturalmente o modificati in millenarie pratiche agricole che han visto intrecciarsi la loro vicenda con la nostra. Misura del mondo, dai miti fondativi, alla leggendaria ma reale vicenda di un John Chapman, detto semedimela, che a inizio 800 scandisce il progredire dell’avanzata della frontiera dell’Ovest nordamericano in un’epopea parallela disegnata dalle migliaia di alberi che pianta. Presenze abituali nel diverso declinarsi dei nostri paesaggi, nelle metafore di fecondazione, germinazione, genesi – i semi di Proteo, quelli di saggezza o verità – che han messo radici nel nostro linguaggio o infiltrato il nostro immaginario. Nel racconto parabola universale di Jean Jono dove L’uomo che piantava alberi finisce in realtà per innescare profonde modifiche nel paesaggio, o ancora, di recente, come tramite per risalire il passato con il loro studio in contesti archeologici proposto dalla carpologia.

    È all’infinita varietà di questo microcosmo in nuce che ha dedicato il suo sguardo l’illustratrice e grafic designer Marie-laure Cruschi, in arte Cruschiform, autrice di numerosi libri per bambini, documentari, campagne stampa dove si fondono estetica e impegno, rispetto per l’ambiente. Uno sguardo ammirato e puntuale, pur nella trasfigurazione poetica che li restituisce per via di colori vibranti, velature, trasparenze, volumi modulari.

    Mimando l’essenza per cui la forma di ogni seme è il frutto di un lungo processo evolutivo determinato dalle funzioni volte a volta assunte nei diversi contesti, le illustrazioni dell’album 18×26 di Cruschiform, L’odissea dei semi, si stagliano sullo sfondo di pagine color crema con una luminosità interna che evidenzia, appunto, moduli e forme in un ricorso all’essenziale che paradossalmente finisce per reinterpretare, seppur nella distanza, codici e stilemi dell’illustrazione botanica (da Gallimard Jeunesse e, in Italia, per Ippocampo edizioni, pp. 152, € 19,90).

    Meticolosamente raffigurati nella loro essenza, quasi in un loro specifico, fondativo design, i semi sono specialmente presentati e raggruppati proprio in relazione alla modalità di dispersione che permette loro di staccarsi dalla pianta madre, viaggiare e diffondersi, riprodursi.

    Piante anemofile che si affidano al trasporto del vento

    Che siano l’aria e il vento – con semi minuscoli dotati di paracadute piumato, gonnelle, capsule, spirali, lanterne in miniatura, alette che li mantengano sospesi in volo –, o l’acqua – dove navigare in baccelli di fin di due metri (Entada gigas), magari rivestiti di cera impermeabile –, il fuoco e il calore rigeneratore per tante piante pirofite, incendiarie, o la pura e semplice gravità, una varietà di ingegnosi, esplosivi sistemi di espulsione basati su temperatura e pressione, il patto stretto con insetti e uccelli, il ricorso al trasporto, da clandestini, di animali dotati di pelliccia, l’onnipresente, invasiva operosità degli uomini nel procurarsi profumi, spezie, droghe, alimenti, tessuti.

    Un prezioso inventario di quasi 150 semi (e alcuni frutti) che per ciascuno ritaglia brevi storie, divertiti aneddoti, cenni letterari, il nome popolare – quello scientifico, è relegato in piccolo in cima alla pagina, ma la revisione botanica è di Yves Pauthier, responsabile della banca dei semi del Muséum National d’Histoire Naturelle.

    Proprio evidenziando nell’infinita varietà, le forme dei semi e la meravigliosa ingegnosità del loro continuo adattarsi, l’autrice sembra additarci con l’essenziale, talvolta elementare eleganza del suo tratto, come nel gioco del ricombinarsi dei moduli debba esser letto – nella lezione dei semi – anche uno spazio ulteriore di libertà.

    Quello, nel riprodursi, di alterazioni, mutazioni, modifiche, ibridazioni. Diversità. Nell’affermarsi della creatività del caso, nell’incrociarsi di tratti distintivi tra uguali, nell’imprevisto del combinarsi dei loro patrimoni con le variabili del mondo che si abita.

    Cruschiform, L’odissea dei semi, Gallimard Jeunesse e Ippocampo edizioni, pp. 152, € 19,90, recensito da Andrea Di Salvo

    Piante che si affidano al trasporto dell’acqua